Stragi italiane, i famigliari delle vittime: “Basta omissioni sui documenti”
Associazioni “insoddisfatte” della desecretazione avviata con la direttiva Renzi del 2014. Bolognesi (Due agosto): “Alcuni archivi non esistono più”. Bonfietti (Ustica): “Si deve sentire la responsabilità di trovare queste carte”
BOLOGNA – Siamo “insoddisfatti. Ci vuole una forte volontà politica di andare avanti”. Da Roma Paolo Bolognesi e Daria Bonfietti, presidenti delle associazioni dei famigliari delle vittime della strage del Due agosto alla stazione di Bologna e di Ustica, assieme ad altre realtà, avanzano al governo “10 proposte per rendere realmente efficace l’attuazione della direttiva Renzi” sulla desecretazione degli atti relativi alle stragi. Direttiva datata 22 aprile 2014 e che le associazioni reputano insufficiente ed inefficace.
Fra le loro proposte, quella di costituire un osservatorio, delegare referenti nei vari ministeri, aprire gli archivi periferici, digitalizzare gli atti, versare anche i documenti sulle strutture segrete ed eversive. “Non c’è materiale – spiega Daria Bonfietti – che non sia già stato dato alla magistratura, materiale noto. Non è possibile che non vi sia null’altro. Vogliamo che si senta la responsabilità di trovare queste carte”.
“Abbiamo anche scoperto che alcuni archivi non esistono più. Chiediamo completa chiarezza”, aggiunge Paolo Bolognesi, per il quale “non è possibile che sia sciatteria”, mentre Ilaria Moroni, che coordina la Rete degli archivi per non dimenticare, avverte: Se i documenti sono spariti è un reato”. Nel caso di Ustica (27 giugno 1980, il Dc9 Itavia partito da Bologna alla volta di Palermo si inabissò nel mare antistante l’isola siciliana, portando con sé 81 vite), manca qualsiasi materiale della Marina dal 1980 all’86, manca materiale importante del ministero dei Trasporti, che nell’immediatezza nominò una commissione ministeriale.
“Questa desecretazione deve servire per scrivere meglio la storia di questo Paese. Non pensavamo di trovare una pistola fumante, ma che fosse possibile mettere insieme i pezzi dei vare puzzle per scrivere correttamente la storia. Questo compito non può essere dei parenti delle vittime. Ci vuole una forte volontà politica di andare avanti”, conclude Bonfietti.
[fonte: cronaca Repubblica Bologna – http://bologna.repubblica.it/cronaca/2018/01/16/news/stragi_desecretazione-186609893/]