Nasce il Comitato bolognese per la verità sull’omicidio Pasolini
Bologna, 24 marzo 2016
A settantadue anni dall’eccidio nazifascista alle Fosse Ardeatine e nel 40° anniversario del golpe militare in Argentina, si è costituito il Comitato bolognese per la verità sull’omicidio di Pier Paolo Pasolini.
Obiettivo del Comitato è sollecitare il Parlamento italiano a votare, entro fine aprile 2016, l’istituzione della Commissione parlamentare d’inchiesta monocamerale sull’omicidio di Pier Paolo Pasolini proposta dagli on. Paolo Bolognesi e Serena Pellegrino: Doc. XXII n. 57 presentato al Parlamento il 5 novembre 2015.
Le Commissioni parlamentari possono essere istituite solo entro i primi tre anni della legislatura in corso. Pertanto, se la suddetta Commissione non sarà istituita entro la fine di aprile, il Parlamento e le forze politiche che lo compongono si assumeranno la responsabilità di negare al Paese uno strumento indispensabile per fare luce su questo atroce delitto, i cui rilievi finora sconosciuti hanno iniziato a venire alla luce. L’esigenza di verità trova fondamento nelle “evidenti incongruenze investigative emerse nel tempo e nei collegamenti con la malavita comune romana, anche in considerazione della delicata materia – e «scomoda» per molti – sulla quale stava lavorando Pasolini prima di morire”.
Le ragioni della necessità e dell’urgenza di una Commissione parlamentare d’inchiesta possono essere riassunte in quattro domande:
L’OMICIDIO – Il 2 novembre 1975 all’omicidio di Pasolini parteciparono almeno 5 persone, presenti all’Idroscalo di Ostia assieme a Pino Pelosi: chi erano quelle persone? Chi aveva organizzato quell’omicidio?
IL PROCESSO – Le numerose incongruenze e falle ricostruttive del processo davanti al Tribunale per i Minorenni di Roma del 1976 e le recenti ‘scoperte’ su tre tesserati alla Loggia massonica P2 che ebbero un ruolo nell’organizzare la difesa di Pino Pelosi, possono aiutare a trovare una risposta e spingerci a comprendere chi organizzò tutto questo? Perché numerosi testimoni importanti, presenti all’Idroscalo nella notte del 2 novembre 1975 e sentiti all’epoca, non vennero verbalizzati e solo oggi possiamo leggere le loro dichiarazioni?
Proprio come nel 1981, in seguito alla scoperta delle liste di iscritti alla loggia massonica P2, crediamo che il Parlamento italiano abbia il dovere, ora e subito, di impegnarsi per consegnare alle future generazioni la verità storica sul contesto criminale e sulla effettiva dinamica di quell’efferato omicidio.
Chiediamo alla città di Bologna, dove Pasolini nacque e dove si scoprì per la prima volta poeta e scrittore, di farsi promotrice di questa battaglia civile, per la quale resta poco tempo.
Promotori:
Andrea Speranzoni, avvocato del Foro di Bologna
Associazione vittime eccidi nazifascisti di Grizzana-Marzabotto-Monzuno
Ombre sulla Repubblica – Bologna
Associazione Piantiamolamemoria
Associazione 24marzo Onlus
PER ADERIRE SCRIVETE A: comitatopasolini.bo@gmail.com
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#VeritàperPasolini