In ricordo di Giampiero Picello, prima vittima della Uno bianca
Rimini, 30 gennaio 2013

Il 30 gennaio 1988, nel tentativo di rapinare due portavalori del supermercato Coop nel quartiere Celle a Rimini, due rapinatori a volto coperto uccidono la guardia giurata GIAMPIERO PICELLO e feriscono sei persone (tra le quali una bambina di 9 anni) prima di fuggire, a mani vuote, su una Fiat Argenta. Giampiero fu la prima di 24 vittime della “Banda delle Coop”, poi ribattezzata banda della Uno bianca, che insanguinò l’Emilia-Romagna e le Marche tra il 1987 e il 1994. Pochi mesi prima la banda aveva esordito sparando contro tre colleghi della Polizia sul tratto di autostrada tra Rimini Nord e Cesena: il sovrintendente Antonio Mosca, ferito gravemente, morirà un anno e mezzo dopo.
Ci vorranno 7 anni per individuare i membri della banda armata in divisa e assicurarli alla giustizia. Durante un’udienza del processo, Roberto Savi reagì sprezzante alle urla di dolore della madre di Picello, Fulvia Ferraresi, con una frase raggelante: “Fanne un altro di figlio”.
Si è svolta questa mattina, davanti al monumento dedicato alle vittime della Uno bianca nei pressi dell’ingresso del supermercato Coop “i Portici” di via XXIII settembre, la cerimonia per ricordare, nel 25° anniversario della morte, con una corona d’alloro Giampiero Picello, guardia giurata, ucciso dalla banda della “Uno bianca”.
Hanno ricordato Picello e le altre 23 vittime di quei terribili sette anni di terrore, le autorità civili cittadine e delle forze dell’ordine e di sicurezza, Rosanna Zecchi, presidente dell’associazione Vittime della uno bianca. Presente alla cerimonia anche Gabriella Bianchini, vedova del sovrintendente Antonio Mosca che nell’ottobre 1987 fu ferito mortalmente nel corso di un conflitto a fuoco con la banda della Uno bianca, e l’agente della Polizia di Stato Ada di Campi anche lei ferita nella medesima sparatoria. Nella mattinata, nell’aula magna del Valturio, ha preceduto la cerimonia l’iniziativa promossa dal network Piantiamolamemoria. Davanti agli studenti dell’istituto Valturio e del liceo Einstein, hanno ripercorso quei tragici avvenimenti Rosanna Zecchi, presidente Associazione Vittime Uno bianca; Stefania Zecchi, figlia di Primo Zecchi, vittima della Uno bianca; Antonella Beccaria, giornalista, autrice del libro “Uno bianca e trame nere”; Sara Donati, presidente del distretto Coop Adriatica. Un incontro realizzato in collaborazione con Coop Adriatica e l’adesione del Comune di Rimini, Associazione Vittime Uno bianca, Istituto Tecnico Economico Statale R. Valturio, Istituto Scientifico Statale Albert Einstein di Rimini.
Tag:Picello, Rimini, uno bianca